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martedì 22 gennaio 2013

Sigarette elettroniche: solo moda o utili ?

Da un po’ di tempo capita di vedere qualcuno tirar fuori dalla tasca un piccolo congegno cilindrico, portarlo alla bocca e tirar via una nuvola di fumo. E’ la sigaretta elettronica: uno strumento che emula i tradizionali prodotti per il fumo, quali le sigarette, i sigari e le pipe. Dotati di una batteria ricaricabile, le “E-cig” (abbreviazione dall’inglese e-cigarettes), consentono di continuare a fumare, ma senza i rischi, così si dice, legati alla combustione delle sigarette classiche.

Sembra che molte persone, specialmente durante le feste di Natale, si siano regalate o abbiano regalato questo nuovo prodotto con l’obiettivo di tentare di salvaguardare la propria salute e quella dei loro amici fumatori
Tuttavia l’Istituto Superiore di Sanità ha disposto che, poiché non tutti conoscono gli effetti che queste sigarette elettroniche possono provocare, è necessario che all’interno delle confezioni vi sia un foglio di avvertenze che spieghi al consumatore gli eventuali rischi. Questo perchè, secondo l’ISS, «le sigarette elettroniche presentano potenziali livelli di assunzione di nicotina per i quali non è possibile escludere il rischio di effetti dannosi per la salute umana, in particolare per i consumatori in giovane età».
Sarà per questo che il sindaco di Lomazzo, in provincia di Como, è sceso in campo contro la sigaretta elettronica. Nei giorni scorsi, primo sindaco in assoluto a farlo, ha firmato infatti un’ordinanza che d’ora in poi proibisce l’uso della sigaretta all’interno del municipio, negli uffici pubblici, nella biblioteca, in asili e scuole.


Che faccia male o meno, per il tabagista italiano pare non essere rilevante; quando una moda è lanciata, non c’è dubbio o interrogativo che regga, che tutti le corrono dietro. Sono ormai tanti i negozianti di E-cig che in questo periodo stanno spuntando improvvisamente in ogni quartiere. A stuzzicare la curiosità degli acquirenti, infatti non è solo il desiderio di smettere o far smettere di fumare, ma è anche il design innovativo degli apparecchi in questione e la varietà di soluzioni che si possono inserire all’interno della tanichetta agganciata alla sigaretta.

Il vapore, infatti, composto da glicole propilenico, glicerolo, nicotina (in quantità variabile o anche assente), può avere aromi di vari tipi, a seconda dei gusti degli acquirenti. Nella scelta dell’aroma e della quantità di nicotina si cerca di emulare la marca di sigaretta che l’acquirente fuma.

All’interno della sigaretta c’è una batteria e un atomizzatore che, riscaldandosi, trasforma il liquido in vapore, regalando al fumatore, o meglio allo “svapatore”, sia una soddisfazione scenica, tramite l’emissione di un vapore molto simile al fumo di una sigaretta, sia una sensazione di sollievo nel percepire il fumo in gola. Sembrerebbe, inoltre, che, la nicotina presente nel vapore, plachi il bisogno di questa, che è la “droga” del fumatore.
Secondo il Ministro della Salute, Renato Balduzzi, la sigaretta elettronica non eliminerebbe la dipendenza da nicotina ma la potrebbe ridurre. Si passerebbe, quindi, dalla dipendenza da sigarette alla dipendenza da questo “strumento” che sembra tanto piacere agli italiani.

I dubbi, insomma, restano.
Sembra giusto però anche chiedersi, con tutto il rispetto nei riguardi del ministro e senza mettere in dubbio le sue affermazioni. se la gran massa di pareri negativi all’e-cig che si leggono sulla stampa, soprattutto internazionale, non siano anche frutto ddel lavoro underground delle potenti lobby del tabacco che detengono il monopolio di questo proficuo settore, o frutto di denunce delle grandi farmaceutiche che vedono minacciato il loro mercato di prodotti contro il tabagismo.

Tuttavia, Kostantinos Farsalinos (Cardiologo presso l’ Onassis Cardiac Surgery Center), a seguito di un suo studio effettuato su un campione di 20 fumatori “normali” a confronto con altrettanti soggetti che utilizzavano la sigaretta elettronica, ha rivelato che sui soggetti “normali” veniva riscontrato un aumento della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa, mentre i consumatori della e-cigarette non riportavano nessun valore immutato se non un leggero aumento della pressione minima.

Inoltre, nelle E-cig è comunque presente la nicotina, ma può essere regolata, in modo tale che si possa gradualmente passare da livelli alti ai quali ci si è abituati in anni di dipendenza da sigarette, a livelli più bassi o eliminarla del tutto.
C’è anche da aggiungere che il liquido prodotto dalla sigaretta elettronica non contiene i principali veleni contenuti nelle sigarette “normali”, come carta, catrame, idrocarburi o nitrosa mine, ma è comunque un vapore (quindi acqua allo stato aeriforme) che entra nei polmoni il cui reale e preciso contenuto è ancora oggetto di indagine.

“Fumavo un pacchetto di sigarette al giorno da quando avevo 15 anni”, ci dice Luca, un ragazzo di 21 anni che abbiamo intervistato a Ponte Milvio mentre stava svapando dalla sua E-cig, “e quando ho visto un mio amico con questo affare ho finalmente visto una speranza che mi potesse aiutare a smettere di fumare. Iniziavo ad avere difficoltà respiratorie nello sport e da quando ho cominciato ad usare la E-cig al posto delle vecchie sigarette, in meno di un mese i miei polmoni hanno sentito subito la differenza. Non ho smesso immediatamente, perché è sconsigliato, ma adesso fumo molte meno sigarette al giorno”.

Le sigarette elettroniche, alcune volte, vengono vendute in coppia, per un semplice motivo: la batteria, tramite un trasformatore USB, ci impiega circa tre ore per essere ricaricata e, comprando una seconda E-cig si può continuare a “svapare” in tranquillità mentre l’altra è in carica.
In sintesi, questo sistema, conferisce la possibilità di non staccarsi mai da questi piccoli e diffusissimi oggetti e poter aspirare in qualsiasi momento della giornata una (forse non troppo) sana nuvola di vapore.
E stante la normativa attuale, tranne che a Lomazzo è possibile farlo in qualsiasi luogo, anche nei locali chiusi. Il che è fonte di inevitabili comprensibili battibecchi, perchè ai non fumatori, che sia elettronica o di carta, la sigaretta a due passi dal naso giustamente non è affatto gradita.

Che facciano male o meno, è comunque da tutti espressamente consigliato acquistare sigarette elettroniche che posseggano un brevetto europeo e tutti i certificati di qualità europei richiesti – compresi i certificati CE e RoHs (Restriction of Hazardous Substances Directive) – e che abbiano superato i test tossicologici eseguiti da SGS.

Comunque vada e a qualsiasi storia si voglia credere, gli esperti e gli studiosi consigliano di tenersi alla larga dai rivenditori abusivi e di preferire quelli autorizzati.

vignaclarablog.it

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