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martedì 8 gennaio 2013

Sigaretta elettronica, pro e contro

Pregi e difetti della sigaretta elettronica, che è ormai una vera e propria mania anche tra i vip. E i dubbi dell’Istituto superiore di sanità

Sigaretta elettronica, è mania. Anche tra i vip. Perché non bruciano tabacco e non fanno fumo. Al loro interno, aromi che aiutano (pare) a smettere con la nicotina. Eppure, l’Istituto superiore di sanità ha evidenziato alcuni dubbi e perplessità. Quindi, come comportarsi? Ecco i consigli degli esperti e le regole di bon ton. 

MODELLI E COSTI – Che cosa hanno in comune migliaia di italiani con Kate Moss, Leonardo DiCaprio e Jack Nicholson? “Svapano”, cioè fumano con sigarette elettroniche che, a differenza di quelle classiche che bruciano tabacco: emettono nuvole di vapore (da qui il termine “svapare”). In Italia è boom di negozi. Attualmente sono circa mille i punti in franchising che vendono i kit di e-cigarette: i prezzi variano a seconda delle confezioni (da poche decine di euro fino a oltre 130) e delle ricariche (di diversi tipi: quelle liquide, dai 5 euro in su, di solito durano almeno una settimana). Ma proprio nel momento in cui il fenomeno si sta espandendo, arriva un parere dell’Istituto superiore di Sanità (Iss) che smorza l’entusiasmo.  

NIENTE CATRAME – Per forma e dimensioni, le elettroniche sono più o meno simili alle sigarette classiche, ma non bruciano tabacco e non utilizzano catrame; si attivano con un pulsante, si ricaricano con un cavo simile a quello del pc e il liquido, che viene trasformato in vapore, può contenere nicotina (in gradazioni differenti) o solo aromi (menta, liqurizia, fragola, vaniglia e sapore di tabacco i più comuni). 

“AIUTA A SMETTERE DI FUMARE? NON CI SONO CERTEZZE” – La maggior parte di chi le usa lo fa per cercare di smettere di fumare, scegliendo liquidi che contengono quantità sempre minori di nicotina, fino ad arrivare allo zero. Il parere dell’Istituto superiore di Sanità su quelle che contengono nicotina «è un atteggiamento di prudenza verso un prodotto di cui si conosce poco l’efficacia: ancora non ci sono studi sull’utilità per smettere di fumare», spiega la dottoressa Roberta Pacifici, direttrice dell’Osservatorio Fumo alcol e droga dell’Iss. «Per la tossicità non ha confronti rispetto alla classica, che con la combustione libera una quantità enorme di sostanze tossiche e cancerogene. Però anche la sua completa atossicità deve essere dimostrata», dice Pacifici. Che aggiunge: «Preoccupa la possibilità che diventi una porta d’ingresso al consumo delle sigarette classiche e che possa essere utilizzata non per smettere di fumare ma per farlo nei luoghi in cui oggi è proibito. Sarebbe un passo indietro rispetto alla legge Sirchia (che vieta di fumare nei luoghi chiusi, a eccezione di quelli privati, e negli esercizi pubblici, a eccezione delle aree riservate ai fumatori e dotate di impianti di ricambio dell’aria, ndr), che oltre a difendere la salute dei non fumatori dal fumo passivo è una legge educativa che insegna a vivere nei luoghi comuni senza sigarette o gesti che ne richiamano il consumo».

LE REGOLE DI BON TON - Ma in attesa di novità, come ci si deve comportare con le sigarette elettroniche? Partiamo dal bon ton: «Con la sigaretta elettronica ci si comporta come con quella classica», ricorda Lina Sotis, giornalista, autrice di Libretto di Risparmio ed esperta di buone maniere. «In una casa privata si chiede se dà fastidio e poi il permesso di fumarla. E se i presenti non la conoscono, si spiegano le differenze con quella classica». 

“LA SICUREZZA? NON DIMOSTRATA” - Il dottor Roberto Boffi, pneumologo, responsabile della Fisiopatologia Respiratoria dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, spiega: «Sono un prodotto di consumo, non un presidio farmaceutico, quindi non sono ancora regolamentate dal Ministero della Salute». E prosegue: «Non è stata ancora dimostrata la loro sicurezza. Alcuni studi, come quello indipendente pubblicato su Indoor Air 2012, ha verificato che nel vapore liberato dalle sigarette elettroniche c’è una quantità di polveri fini e ultrafini e composti organici volatili (VOC) in percentuale del 10% rispetto alle sigarette classiche: in questo caso si può quindi parlare di harm reduction, ovvero riduzione del danno rispetto alle sigarette classiche». Quindi, per i classici fumatori, meno sostanze nocive. «Nel caso scegliate le e-cigarette con l’intenzione di smettere di fumare, usatele per il minor tempo possibile. E “svapate” in luoghi non chiusi».  

IN TRENO E AEREO - E in treno o in aereo? Da Trenitalia fanno sapere che stanno approfondendo la questione, ma per ora chi usa una sigaretta elettronica viene invitato a spegnerla. Anche sui treni Italo della società Ntv la e-cig non si può utilizzare perché, dicono, il rilascio dei vapori farebbe scattare il sistema antincendio sensibile a fumo e vapori. Nessuna possibilità per ora sui voli Alitalia. Sui voli Ryanair, invece, via libera alle smokeless cigarette. Non emettono fumo, forniscono una piccola dose di nicotina ma sono diverse da quelle elettroniche perché senza batteria. 

“A TAVOLA, SPENTA!” - Insomma, avere un amico o un parente che “svapa” non è più cosa rara. Aggiunge però Sibilla della Gherardesca, autrice di Non si dice piacere: «A tavola, spegnetele. Per apprezzare solo il sapore e l’odore del cibo».



Oggi.it

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