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lunedì 15 agosto 2016

Gli accendini Zippo con la Seconda Guerra Mondiale?

Un anno dopo il devastante attacco subito a Pearl Harbor e che sancì l'ingresso del paese nel secondo conflitto mondiale, la guerra cambiò anche quella che era l'attività della "Zippo Manufacturing Company": venne infatti meno la produzione di accendini che venivano poi venduti ai civili e venne implementata la produzione solo ed esclusivamente indirizzata alle forze armate a stelle e strisce impegnate sui vari fronti di guerra.
Questo fu un passaggio fondamentale per rendere questo piccolo oggetto un vero e proprio simbolo della cultura americana: questo fu possibile grazie alla produzione su larga scala e agli accordi che la casa produttrice prese con i vertici delle forze armate.
E si può dire che la guerra aumentò il mito della indistruttibilità di questo accendino, anche se Blaisdell, che alla fine era comunque pur sempre un imprenditore, decise che gli Zippo destinati ai soldati al fronte fossero fatti con materiali diversi da quelli che solitamente venivano prodotti e venduti normalmente.

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Una curiosità legata al periodo della guerra è quella legata all'idea, sempre di Blaisdell, di mettere in produzione una serie limitata con incisa la firma dI Mac Arthur, il generale a cui storicamente si deve la resa delle forze armate giapponesi. Oggi questa "limited edition" è tra quelle più ricercate dai collezionisti ed ovviamente tra le più costose.

Finita la guerra, Blaisdell ricominciò la propria attività per rendere lo Zippo un oggetto irrinunciabile per qualsiasi americano: siamo nel 1947 e comincia una massiccia campagna pubblicitaria in tutti gli Stati Uniti e caratterizzata da una autovettura che trasporta delle riproduzioni di Zippo che misurano più di due metri in altezza.
Quella che viene subito definita la "Zippo Mobile" si rivela essere una grande idea. Attualmente una sua riproduzione fedele in ogni singolo elemento fa su e giù per tutto gli USA, "presenziando" a vari eventi che ancora oggi si svolgono per tenere alto il nome e il marchio.

Due anni dopo l'idea della campagna pubblicitaria itinerante arriva l'apertura di un'altra fabbrica adibita alla produzione dello Zippo. La scelta caddè sul Canada. Sembrerà strano, ma ancora oggi questa e quella aperta a Bradford sono le due uniche fabbriche del gruppo. Purtroppo quella canadese ha dovuto abbassare la saracinesca quattordici anni fa.
Nella seconda metà degli anni '50, precisamente nel 1956, arriva un nuovo modello, denominato "Slim". La sua caratteristica principale si concretizza in un profilo più stretto e il tutto è studiato per venire incontro ai gusti femminili.

Passano due anni ed arriva l'idea del marchio che certifichi l'autenticità dell'accendino. Tale codice, che altro non è che l'anno di produzione, si trova oggi su ogni esemplare. Se inizialmente questa fu una scelta detta da motivi di natura pratica, oggi come oggi risulta molto importante per chi di questo oggetto ha fatto un oggetto da collezione.
La guerra, e arriviamo agli anni '60, si incontra ancora con lo Zippo. Il conflitto è quello del Vietnam e sono più di 200 mila gli esemplari prodotto per i giovani soldati americani spediti nell'inferno vietnamita. L'accendino diventa non solo un modo per sentirsi a casa, ma anche un salvavita, come ad esempio per un soldato di nome Andreas Martinez che colpito da un proiettile si salvò grazie allo Zippo che teneva nel taschino. Grazie a questo incredibile evento Zippo e Martinez finirono addirittura sulla copertina di "Life".

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