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lunedì 5 marzo 2018

Il significato del Gufo

Questo rapace, insieme alla Civetta, rappresenta la chiaroveggenza

Associata spesso a maghi e indovini, simboleggia la comprensione, la luce dopo la soluzione di un problema. Essendo animali notturni evocano l’oscurità come sinonimo di tenebre e di morte ma, mentre la Civetta, con il suo sguardo acuto penetra il buio, personificando la luce come uscita dalla tenebre indicando la rivelazione, al Gufo spetta un significato negativo, come uccello del malaugurio, annunciatore di morte. Infatti troviamo un riscontro del significato positivo di questo animale notturno nella mitologia antica .

Secondo una leggenda spagnola, il Gufo è diventato un uccello dalle abitudini notturne dopo aver assistito alla crocifissione di Gesù. Da allora, infatti, il rapace continua a ricordare quell’evento, ripetendo nel suo tipico verso la parola cruz, ovvero “croce”.
Secondo la tradizione fiabesca, invece, il Gufo è quasi sempre rappresentato come un animale saggio ed erudito, che si prodiga a diffondere la sua sapienza a tutti gli altri animali.


Il gufo ha una valenza simbolica ambivalente.
 
Come simbolo della scienza e del sapere, appare frequentemente nella sigla di librerie e editori scientifici, il che si deve anche al fatto che la dea Atena/Minerva era ritenuta la personificazione della sapienza, mentre nelle credenze popolari ha un significato negativo, probabilmente per la sua vita notturna, la sua asocialità, la silenziosità del volo e per il verso che ricorda il pianto.

I Sumeri ritenevano che il gufo fosse associato alla morte. In una tavoletta risalente al 2300-2000 a.C. si può vedere Inanna affiancata da due gufi che rappresentavano la morte.

Per gli antichi greci e per i romani il gufo era il simbolo della cattiva sorte e portatore di sventure; la tradizione sosteneva che se un gufo compariva sul Campidoglio il luogo doveva assolutamente essere pulito con acqua e zolfo per scacciare le entità negative che aveva portato con sé.

L’Ebraismo immaginava che il demone Lilith fosse in compagnia di un uccello notturno come il gufo, nell’Induismo era ritenuto la cavalcatura della dea Durga, che si manifesta come “Camunda”e presso i Maya dello Yucatan il dio dei morti Hunakau aveva la testa del gufo.
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Nella tradizione dei nativi americani del nord-ovest il gufo era uno degli animali totemici, rappresentava il creatore della notte ed era quindi simbolo di saggezza, perspicacia e proiezione astrale; nel sud-ovest invece identificavano il gufo come un ammonimento: se gli abitanti dei villaggi Apache o Navajo erano colpiti da una malattia contagiosa attorno al villaggio sarebbero apparsi diversi gufi per avvertire i guerrieri o i cacciatori di ritorno a casa.

In India per favorire i sogni premonitori erano poste delle piume di gufo sotto il cuscino, si credeva che in questo modo il suo potere di poter scrutare la notte e vedere l’invisibile si trasmettesse alla persona che le utilizzava con l’intenzione di capire i propri sogni.



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