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lunedì 28 agosto 2017

Termometro per Vino LCD


Termometro a cristalli liquidi, dedicato ai veri intenditori del vino, a chi desidera degustare alla giusta temperatura per valorizzare correttamente aromi e profumi. Il diametro del termometro consente di adattarlo a qualunque tipo di bottiglia e di posizionarlo agevolmente.


  • Eccellente per la rapida determinazione della temperatura del vino prima e dopo l'apertura della bottiglia.
  • Far scorrere il termometro sulla bottiglia e la temperatura attuale in gradi centigradi apparirà dopo 30-45 secondi.
  • Realizzato in acciaio inox di alta qualità.
  • Le temperature consigliate stampate sul termometro sono per spumanti champagne, luce rosa bianca, bianco, rosso chiaro, rosso pieno, vino di Porto, per essere refrigerate!
Il termometro è confezionato in una bella scatola regalo. 


Di seguito si consiglia una gamma di temperature prettamente orientativa: 

06 - 09°C: vino bianco leggero come Chablis, Pinot Grigio, Riesling
06 - 08°C: vini rosé
10 - 12°C: vini corposi come Chardonnay, Scheurebe
11 - 13°C: vini rossi giovani e leggeri come Portogieser, Schwarzriesling
13 - 16°C: vini rossi giovani corposi come Burgunder, Barolo
16 - 18°C: forti vini rossi maturi come Bordeaux, Chianti Classico.

lunedì 21 agosto 2017

Decantare o non decantare il vino?

La questione è stata lungamente dibattuta anche nella mia famiglia.
A mio marito piace pensare che il vino abbia bisogno di diverse ore per decantare, mentre altri pensano che basti il tempo di una “cena all’Italiana” per arieggiare adeguatamente una bottiglia.
Fortunatamente fra gli esperti c’è almeno un po’ di consenso per quanto riguarda le ragioni per cui è necessario far decantare il vino.

Per vini giovani e chiusi
Questo è valido soprattutto per noi in Piemonte: siamo fortunati ad avere alcuni fra i migliori vini del mondo, ad esempio i nostri rossi baldanzosi, tannici ed assertivi come il Barolo. Quando sono giovani, vini di questo tipo hanno bisogno di tutta l’aria che possono prendere, in modo da dar loro tutto il tempo necessario per ammorbidirsi e di mostrare i loro aromi e gusti stratificati.
Per velocizzare questo processo di ammorbidimento, decantare un giovane vino complesso e tannico è spesso una soluzione ottimale. Dopo tutto, la gente tiene i propri rossi nelle cantine per decenni: decantarne uno per alcune ore non gli farà sicuramente male.
Per questi casi un decanter con un collo bello aperto è preferibile.

Vini Invecchiati
Differente è il caso in cui si prenda lo stesso Barolo in versione invecchiata. I vini invecchiati tendono infatti a lasciare residui e sedimenti. E’ molto importante tenere la bottiglia verticale per almeno 24 ore prima di berla, cosa che la aiuterà a far depositare eventuali sedimenti sul fondo.
Se non hai tempo per pensarci in anticipo, usare un decanter, o meglio ancora un decanter con stampella (per tenerlo inclinato), diventa addirittura essenziale. In questo caso, non vogliamo far areare il vino invecchiato e magari fragile per troppo tempo, perché questo potrebbe “uccidere” le poche note fruttate e di vigore rimaste. Per questo genere di utilizzi è infatti consigliato un decanter con un’apertura più stretta: versa lentamente il vino dentro il decanter, facendo attenzione a non versare anche il sedimento.
Se hai bisogno, utilizza una pila o una candela (molto più romantica!) per guardare dentro la bottiglia. Di nuovo, io non lascerei il vino nel decanter per troppo tempo, perché il rischio di accelerare il processo di ossidazione, e quindi di derubare il vino di ogni rimanente vitalità, è troppo alto.

Per quanto tempo devo decantare?
Di nuovo, non ci sono regole in questo campo.
Ho sentito addirittura persone che sostengono che il vino possa decantare per giorni prima di essere consumato! Con un vino giovane, io cercherei una felice via di mezzo, lasciandolo decantare per alcune ore prima di berlo, mentre per un vino più vecchio lo decanterei immediatamente prima di servirlo.

lunedì 14 agosto 2017

Perche decantare il vino ?


Non siete esperti sommelier, semplicemente buongustai e, diciamolo, vi piace fare bella figura con gli amici o magari fare colpo su qualcuno. Sembra la serata giusta per usare il decanter in mostra nella vetrina dei bicchieri e atteggiarvi un po’.



La decantazione del vino, le regole di base.


Non tutti sanno che, al di là degli artifici, un vino ben decantato è quello che può fare la differenza a tavola. Non bisogna essere un esperto per imparare le regole di base per far decantare il vino nel modo giusto.

Innanzitutto è fondamentale conoscere il vino che si ha tra le mani, se giovane o maturo per esempio, e in generale è bene sapere che non si deve abusare della decantazione se non si ha nessuna idea di quando sia necessaria o meno.

L’operazione di decantare il vino, infatti, è consigliata solo per una gamma molto ristretta di vini e ci sono controindicazioni che possono comprometterne le caratteristiche organolettiche, importanti non solo per la degustazione vino professionale, ma anche per la buona riuscita di un abbinamento gastronomico.

Come funziona la decantazione vino e perché è importante.

La decantazione permette di ossigenare il vino abbastanza velocemente ma in modo controllato. A contatto con l’aria, le molecole reagiscono: si legano rapidamente con l’ossigeno e così il vino sviluppa al meglio il proprio aroma.

Questo processo è molto importante perché fa sì che in fase di degustazione sia possibile definire il gusto di un vino e semplicemente permette anche a chi non è un addetto ai lavori di goderne a pieno, proprio come gli amici della vostra cena per esempio.

lunedì 7 agosto 2017

Massaggio hot stone: che cos'è e perché sceglierlo?

Se stai cercando il modo giusto per rilassarti e dedicarti del tempo, e magari hai pensato di regalarti un pacchetto benessere, sicuramente il massaggio hot stone è quello che fa al caso tuo. Quando parliamo di massaggio hot stone, parliamo di una pratica che si effettua con l'ausilio di pietre calde, un momento di puro relax che ti permetterà sì di rilassarti, ma anche di godere di moltissimi benefici.

Origini e benefici del massaggio hot stone

Il massaggio hot stone deriva da due tradizioni fondamentali: quella Ayurvedica e quella degli Indiani dell’Arizona. Il trattamento più diffuso in occidente proviene dagli USA, dove, alcuni anni fa, Mary Hannigan Nelson, la donna considerata fondatrice della tecnica usata attualmente, ha fuso insieme la tradizione dei nativi con elementi New Age, creando una tecnica di massaggio attraverso l’utilizzo di 72 tipi di pietre, 54 nere e calde, di origine vulcanica, e 18 bianche e fredde, come il marmo.  
La tecnica di massaggio diffusa dalla statunitense consiste in due fasi principali: durante la prima si riequilibrano i chakra (i chakra principali sono sette: riequilibrare un chakra va ad influenzare il flusso di energia, positiva e negativa, e influisce sugli stati d’animo e sugli aspetti della vita a cui lo specifico chakra è correlato) stimolati dal calore delle pietre nere riscaldate; durante la seconda fase vengono invece applicate anche le pietre bianche. Il trattamento completo dura circa un’ora.
Questo tipo di massaggio a pietre calde veniva usato fin dai tempi antichi: le prime civiltà conoscevano e praticavano regolarmente il massaggio con le pietre laviche per curare con successo ed in modo del tutto naturale diverse patologie. I benefici dei massaggi hot-stone si possono apprezzare fin dalle prime sedute, in primis sulla sfera psico-fisica: l'energia del calore, sapientemente canalizzata nei punti di connessione mente-corpo, ha un potente riscontro sul miglioramento dell'equilibrio mentale, sul ritrovamento dell'energia e della positività.


Il massaggio con pietre laviche agisce positivamente su insonnia e depressione proprio per mezzo di questa capacità di riassettare naturalmente i chakra e predisporre mente e fisico ad una visione della vita più serena e positiva, oltre a regalare una grande quantità di energia.
Ovviamente, essendo una pratica complessa, il massaggio hot-stone viene effettuato da professionisti che scaldano a circa 70°, in acqua, delle pietre laviche di dimensione adeguata all'area da trattare e le utilizzano per massaggiare i punti della schiena e del corpo del paziente che necessitano il trattamento.
Quando le pietre calde hanno esaurito la loro carica termica vengono sostituite o alternate con pietre fredde, se l'indicazione terapeutica lo prevede. L'utilizzo di pietre fredde serve a creare una vasocostrizione ed una successiva vasodilatazione: un metodo naturale contro le infiammazioni muscolari e che favorisce la circolazione.
I massaggi caldi con pietre laviche sono particolarmente indicati per coadiuvare la cura di patologie come dolori muscolo-scheletrici o articolari, mal di schiena, infiammazioni del nervo sciatico, cervicale e relative cefalee, dolori addominali di origine psicologica e da stress, la rigidità nucale o lombare causata da posture inadeguate o sedentarietà. Solitamente, al trattamento stone massage vengono abbinate altre cure dolci, come aromaterapia e cromoterapia, per massimizzarne gli effetti.
Ovviamente, questo tipo di pratica deve sempre essere effettuata da dei professionisti, ed in posti consoni ed adatti; solitamente quando parliamo di massaggi hot stone, i primi luoghi che ci vengono in mente sono le SPA, dove è possibile trascorrere del tempo rilassandosi, staccando da ogni pensiero della vita quotidiana, dedicandoci solo a noi stessi, con momenti di puro benessere ed esperienze sensoriali.

https://www.dollaroshop.biz/risultati.aspx?keywords=hot+stone&pls_go=Vai&box_left%24ctl00%24fld_risultati=0


fonte: youspa.eu

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