La realtà aumentata, sembra essere una vera e propria calamita, in grado di catturare l’attenzione di milioni di persone in tutto il mondo. Occhi puntati sullo schermo del proprio smartphone, andatura incerta, fissazione (a tratti evidente) sono i sintomi che compaiono nei giocatori “malati” alla ricerca di Pikachu.
Ovviamente, come sempre quando scoppia il caso fenomenale, non mancano le polemiche: incidenti stradali causati dalla distrazione dei guidatori, alle prese con il gioco, alienazione, mania vera e propria.
Abbiamo chiesto alla dr.ssa Paola Valenzano, specialista in psicologia, di darci la sua opinione su qual è l’impatto psicologico che giochi di questo tipo hanno sulle persone.
Pokémon Go: perché la realtà aumentata attrae così tanto?
Pokémon Go è una nuovissima modalità di fusione tra realtà e realtà aumentata, che coinvolge due degli elementi fondamentali della quotidianità di oggi: il telefono cellulare e il gioco.
Si può intendere come una forma estrema e paradossale di fuga dalla realtà, perché l’elemento virtuale irrompe direttamente nella realtà stessa.
Gli aspetti di ricerca e competizione chiudono il cerchio, nel senso che sono gli altri due elementi che contribuiscono in maniera potente a rendere attraente il gioco, tanto da faticare a uscire dal gioco stesso (emblematico il video delle persone che escono dalla macchina correndo per catturare chissà quale raro Pokémon).
Si parla in questi giorni di un effetto positivo che il gioco avrebbe contro la depressione: lo ritiene possibile?
Tenendo conto del fatto che la psicoterapia nei casi di depressione tende a sollecitare l’azione e il risveglio delle capacità di iniziativa del soggetto, si potrebbe pensare a un effetto positivo del gioco, che spinge in un certo senso a “uscire” e stimola l’attività, ma può risultare una modalità rischiosa di stimolazione perché, comunque, si tratta di realtà aumentata, stimola azioni virtuali che hanno conseguenze virtuali.Quali sono i rischi psicologici (oltre a quelli fisici, visti i così tanti incidenti registrati per distrazione) che questo gioco/mania può causare?
I rischi psicologici sono sempre commisurati alle capacità e risorse del singolo: maggiore è la capacità di separare il mondo virtuale da quello reale, minori sono i rischi; per questo le fasce di età più giovani sono quelle che maggiormente possono subire gli effetti negativi del gioco.In questi casi, il ruolo dei genitori rimane sempre quello più importante nel saper gestire tempi e modi del gioco dei propri figli, proponendo soprattutto alternative che il bambino possa preferire alla realtà virtuale. Il genitore ha, dunque, il faticoso compito di creare una realtà che sia altrettanto, meglio se di più, attraente della finzione.
Giocare con moderazione: cosa consiglia per godersi il gioco “Pokémon Go” senza ossessioni?
La capacità di creare alternative: così come nelle situazioni di “problem solving”, che dobbiamo affrontare tutti i giorni, è fondamentale essere capaci di creare soluzioni alternative, così nella quotidianità è importantissimo poter scegliere tra diverse attività, soprattutto in un mondo come quello di oggi, nel quale i tempi sono sempre più stretti e la ripetitività può essere stressante; il benessere si vive quando non si ha un’unica scelta come evasione dalle fonti di stress, creare dei diversivi, rendere ogni giorno diverso, anche se solo in alcuni piccoli particolari, è fondamentale.Giocare a Pokémon go, come a qualsiasi altro gioco di ruolo, è utile finché si è consapevoli di averlo scelto; quando la scelta lascia il posto alla necessità, allora quello deve essere il campanello d’allarme che deve far capire di aver superato un limite pericoloso per il nostro benessere.
Se Pokémon go è una delle diverse attività piacevoli che abbiamo a disposizione per distrarci, allora possiamo dire di non rischiare l’ossessione.
fonte: Pazienti.it
Nessun commento:
Posta un commento