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lunedì 28 luglio 2014

I Cup Cake nascono in America o in UK ?

Raccontiamo un po’ di storia. I muffin nascono in Inghilterra nel periodo Vittoriano come dolce povero per i servitori di corte, ricavato dagli avanzi del pane e dei ritagli degli impasti dei biscotti. Il termine muffin nasce nel 1703 e trova la sua etimologia nel francese antico “moufflet” che, riferito al pane, significava soffice. All’inizio, l’impasto del muffin, diviso in tanti dischi di 8 cm circa di diametro, veniva cotto su una piastra, ripiegato in due e farcito con il burro.

Esiste una distinzione anche tra muffin inglesi e muffin americani, la cui differenza sostanziale sta nel tipo di lievitazione utilizzata: per i muffins americani si usa il lievito chimico in polvere o il bicarbonato, mentre quelli inglesi sono preparati con lievito di birra o lievito madre.


I cupcake, invece, arrivano negli USA nei primi anni dell’800 e, come suggerisce il nome “cup” che in italiano significa “tazza”, sono delle piccole torte la cui cottura avveniva in tazza. Tuttavia, l’origine del loro nome si potrebbe attribuire anche ad un metodo di preparazione delle ricette che utilizzava come unità di misura proprio una tazza di formato standard. 

La velocità nella cottura di questo dolce lo ha reso molto popolare grazie al grande risparmio di tempo perché, quella in piccole porzioni e in tazze di coccio, era una cottura sicuramente più veloce rispetto a quella di una torta intera. Del resto si sa, di necessità si fa virtù e, nella pasticceria più che in altri campi, l’arte dell’improvvisazione ha spesso dato vita a veri e propri capolavori.

Muffin e cupcake: basta solo un po’ di fantasia e tanta passione per creare dei piatti unici che raccontino una storia, che evochino posti lontani, che facciano sognare grandi e piccini! 



domenica 27 luglio 2014

Il significato del Mjöllnir, il martello di Thor




Gli archeologi danesi hanno risolto il mistero sul significato degli amuleti di Mjöllnir indossati dai Vichinghi: essi rappresentano proprio il martello di Thor.
Oltre 1.000 pendenti a forma di martello, prodotti a partire dal primo millennio d.C., sono stati rinvenuti finora in tutto il nord Europa.
Sebbene fosse largamente ritenuto che questi amuleti fossero martelli, rimaneva un dibattito riguardo il loro vero significato. L’inusuale forma dell’oggetto, caratterizzata da un corto manico e una testa simmetrica, aveva sollevato dubbi sulla sua identificazione.

Ora un amuleto vichingo del X secolo scoperto a Købelev, sull’isola danese di Lolland, ha fornito una risposta definitiva. Le rune inscritte sul piccolo amuleto recitano “Hmar x is”. Tradotte, significano: “Questo è un martello”.
“Si tratta dell’unico pendente a forma di martello con una iscrizione runica. E ci dice che tali pendenti rappresentano in effetti i martelli”, spiega Henrik Schilling, portavoce del Museo nazionale danese.
Fuso in bronzo, e probabilmente placcato con argento, stagno e oro, il pendente di 1.100 anni mostra quanto il mito abbia profondamente influenzato la gioielleria vichinga.
Dio del lampo e del tuono, Thor appare nella mitologia nordica con in mano il potente martello Mjöllnir, che usa per proteggere Asgard, la fortezza celeste degli dèi, dai giganti.
Il significato dell’amuleto è chiaro: “Era il potere protettivo che contava”, dice Peter Pentz, archeologo presso il Museo nazionale danese. “Spesso vediamo il martello di Thor e le croci cristiane apparire insieme, fornendo una doppia protezione”.
Caratterizzata da un ornamento intrecciato su un lato, e una breve iscrizione runica sull’altro, l’amuleto Mjöllnir appena scoperto era probabilmente prodotto da un artigiano locale. Frammenti di aghi d’argento e uno stampo per produrre spille indicano che i gioielli venivano forgiati in una bottega sull’isola di Lolland.
Era un abile artigiano – le rune sono alte tra i 3 e i 7 mm – ma non un bravo scrittore. Secondo gli archeologi, avrebbe lasciato fuori la lettera ‘a’ nella parola martello, e avrebbe rovesciato la runa-S.

fonte: ilfattostorico.com

lunedì 21 luglio 2014

L' Origine dei Cupcakes

Esistono due teorie, entrambe convalidate da testi storici, riguardo l'origine dei cupcakes. La più nota fa risalire il nome al fatto che inizialmente la cottura avvenisse nelle tazze (cup in inglese, vedi unità di misura anglosassoni) visto che non esistevano ancora i moderni pirottini o stampini.

La seconda ipotesi, meno conosciuta ma altrettanto valida, è che essendo dolci di origine anglosassone le quantità degli ingredienti venissero indicate in cup (tazze).

La storia dei cupcakes ci porta molto indietro negli anni: la prima ricetta in cui si fa diretto riferimento alla cottura in tazza risale al 1796 dal libro American Cookery di Amelia Simmons, mentre nel 1826 compare per la prima volta il termine cupcake, ma il commercio vero e proprio dei dolcetti confezionati singolarmente inizia solo dopo la prima guerra mondiale e dal quel momento in poi crescerà e si svilupperà in maniera capillare.
 
 

sabato 12 luglio 2014

La differenza tra cupcake e muffin

li americani dicono che se lanci un cupcake contro il muro, si sente una sorta di “puf”, mentre sei lanci un muffin si sente invece un “tonfo”. Questa è la prima differenza tra muffin e cupcake.

Partiamo innanzitutto dal nome:
    il cupcake (tradotto “torta in tazza”) è una vera propria torta in miniatura, servita in porzioni  individuali,
    i muffin vengono inseriti nella categoria quickbreads, ossia pani veloci.

I muffin si definiscono veloci perchè per la lievitazione non viene impiegato il lievito di birra, come per il pane, ma il lievito in polvere per dolci. La lievitazione in questo caso avviene direttamente in fase di cottura.
I cupcake sono dolci e morbidi e delicati, di consistenza soffice, simile al pan di Spagna e solitamente sono glassati.
Un muffin è significativamente più pesante nella struttura e nel peso. Può contenere frutta o scaglie di cioccolato, che invece non sono comuni nei cupcake.


mercoledì 9 luglio 2014

Electree Mini caricatore e lampada fotovoltaica


Il designer Vivien Muller ha sviluppato il nuovo caricatore fotovoltaico Electree Mini. Si tratta di un originale dispositivo con funzionalità di ricarica per device di piccole dimensioni e capace di alimentarsi direttamente con l'energia del sole.

Il moderno caricatore, che prende il nome e le forme dagli alberi, si presenta come un "bonsai tecnologico" dove, al posto delle foglie, sono stati integrati micro-celle fotovoltaiche, in grado di assorbire le radiazioni luminose.

Grazie a un'estetica originale, a forme simili a una pianta e a un supporto che richiama un comune vaso, Electree Mini può essere facilmente integrato in casa e in ufficio, per alimentare, Electree Mini, caricatore e lampada fotovoltaica ispirata dalla naturatablet, smartphone, batterie e numerosi altri dispositivi compatti di uso comune.
I mini pannelli solari sono flessibili e possono essere orientati in base alle necessità, verso la sorgente luminosa, per catturare la maggior parte della luce disponibile.

Le funzionalità di Electree Mini non finiscono qui, il pratico caricatore può alimentare direttamente dispositivi a batteria, o può accumulare l'energia, grazie a un piccolo pacco batterie dedicato. Non solo, la struttura ospita LED multicolore e può essere utilizzata come lampada di cortesia.
 
energmagazine.it
 
 

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