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martedì 17 luglio 2012

USA, scontro sul riconoscimento facciale

Il senatore Al Franken chiama a testimoniare i vertici di Facebook e quelli dell'FBI. L'adozione massiva di tecnologie per il riconoscimento automatico dei volti avrebbe bisogno di regole chiare e rispettose dei diritti civili

Roma - Visibilmente preoccupato, il senatore democratico Al Franken ha chiesto al Congresso degli Stati Uniti di adottare nuove tutele legislative a limitare la diffusione incontrollata delle tecnologie di riconoscimento facciale. Dalle aziende private alle agenzie governative, i cittadini a stelle e strisce potrebbero presto vivere un autentico incubo ai quattro angoli del web.

Facebook, Apple, Google. I giganti di Internet hanno ormai compreso le grandi potenzialità dei meccanismi software per il riconoscimento automatico dei volti umani. Il senatore del Minnesota - attuale chairman della sottocommissione al Senato che si occupa di tematiche legate alla privacy e al rapporto tra legge e tecnologia - teme una diffusione massiccia che potrebbe portare a gravissime conseguenze per i diritti fondamentali dei netizen.

Al Franken ha dunque chiamato a raccolta i vertici del Federal Bureau of Investigation (FBI), una tra le massime espressioni del potere federale. Cosa accadrebbe se le più svariate agenzie governative iniziassero a sfruttare in massa le tecnologie di riconoscimento facciale per questioni di sicurezza nazionale? I membri del Congresso dovrebbero introdurre uno specifico disegno di legge per regolamentare subito l'adozione di suddette tecnologie.

di Mauro Vecchio (PuntoInformatico)


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