Leonardo da Vinci non è stato l'unico: anche Thomas Edison, Nikola Tesla, Benjamin Franklin e Napoleone, nella loro vita, seguirono un ciclo polifàsico di sonno-veglia. Tale pratica consiste nell'alternare, durante la giornata, un tempo più esiguo di sonno rispetto a quello tradizionale, con le ore di veglia. Leonardo, ad esempio, dormiva per circa venti minuti ogni quattro ore: questo lo portava ad avere in totale 120 minuti di riposo al giorno, cioè 2 ore, e 22 restanti ore da dedicare alle varie attività del suo genio poliedrico.
Non c'è bisogno di analizzare tanto: questa tecnica viene adottata poiché permette di avere una maggior quantità di tempo a disposizione, nel corso della giornata, per essere produttivi. Infatti, per le persone che hanno la possibilità di voltarsi a questo particolare stile di vita (vedi i lavoratori freelancer, gli sportivi, gli astronauti - non tutte le tipologie di mansioni lo permettono), "recuperano" dalle due alle sei ore giornaliere.
Bisogna, però, tener presente che è un metodo che va seguito alla lettera: inutile cercare di avere un po' di tempo in più se arrancheremmo, poi, per la stanchezza dovuta ad un cattivo riposo. Inoltre, è bene sottolineare che cicli di sonno del genere sono difficili da far combaciare con le esigenze ed i ritmi della società. Infine, seguire uno schema del genere per un periodo può rendere difficile la rieducazione all'abitudine normale, esigenza che può sorgere in qualsiasi momento, per qualunque motivo.
Nell'immagine, sono rappresentati dei pattern sonno-veglia (a mio parere allucinanti per via della precisione meccanica e della scarso lasso temporale di tolleranza).
Nessun commento:
Posta un commento