Il termine “Vegvìsir” significa “guarda la via” ma anche “segno di direzione”, oltre che “compasso”. Si tratta di un antico simbolo di origine islandese che veniva tracciato sulle navi vichinghe per non perdere la giusta rotta, nemmeno durante il cattivo tempo.
Il simbolo è stato ritrovato nel Manoscritto di Huld, redatto verso la metà dell’800 da Geir Vigfusson. Si tratta di una raccolta delle antiche tradizioni islandesi e scandinave (formule magiche, incantesimi, sigilli e racconti). Nella lingua norrena “Huld” significa “segreto”. Questo termine con cui è stato intitolato il manoscritto era, inoltre, il nome una nota sciamana e veggente amante di Odino, padre degli Dei.
Composizione del Vegvìsir: 8 differenti glifi che, partendo dal
centro comune, si espandono in tutte le direzioni per proteggere il
viandante da ogni possibile pericolo lungo la strada. Non è semplice
decifrare con precisione il significato di tutti i glifi che compongono
il Vegvìsir. L’elemento centrale del sigillo è composto da 8 rune tra
cui Algiz (ᛉ ), tradizionalmente associata alla buona sorte e
alla protezione. Alla struttura di base si aggiungono altri simboli,
come la runa Tyr (ᛏ ) sul glifo a sud est, che simboleggia il
coraggio e la forza. Non tutti i simboli sono runici, alcuni infatti
sembrano essere solo simboli geometrici o con ulteriori significati,
come i due pallini sul glifo a nord est, che paiono indicare la dualità
del mondo e dell’animo umano.
Per essere valido e attivare il sigillo, come per tutti i simboli magici, serviva però un testimone, cioè un flusso corporeo come il sangue o la saliva. Gli islandesi, infatti, disegnavano questo simbolo con il proprio sangue sulle navi e all’interno dei propri elmi.
Per essere valido e attivare il sigillo, come per tutti i simboli magici, serviva però un testimone, cioè un flusso corporeo come il sangue o la saliva. Gli islandesi, infatti, disegnavano questo simbolo con il proprio sangue sulle navi e all’interno dei propri elmi.
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