Quale è simbolo è più antico del mondo? Quello più semplice. Bastò tirare una linea verticale e incrociarla con una linea orizzontale. Eppure un simbolo così semplice ha in sé significati universali.
Il primo segno della Croce è stato trovato in una grotta all'era del neolitico, ma nell'antichità possiamo trovare la Croce quasi ovunque. In Egitto c'è la ‘croce ansata', detta ‘ankh', che significa “la chiave della vita”. Gli dèi egizi sono spesso raffigurati con un ‘ankh' in mano, oppure portato al gomito, o anche sul petto. Gli antichi egizi pensavano che “la vita è un sentiero da percorrere lungo negatività alternate a positività”.
La Croce è formata da due rette, una verticale ed una orizzontale, a indicare direzioni opposte, disposte a coppie: Alto-Basso, Destra e Sinistra. La Croce è come una rosa dei venti: Nord, Sud, Est, Ovest. Al centro, tra il Cielo e la Terra nel mezzo di tutti gli orizzonti, c'è l'Uomo, per la precisione il suo cuore.
La Croce è simbolo di equilibrio. Si dirige in alto verso la dimensione dell'essere e orizzontalmente nella dimensione del fare. Rappresenta il mondo dell'Anima in equilibrio con quello della Psiche e della Materia. Interessante notare come Anima e Spirito siano posizionati in cima alla linea verticale e come Psiche e Materia siano invece posizionate sulla linea orizzontale.
“La psiche si manifesta nel mondano, nel corporeo, nella dimensione orizzontale dell'agire, ma fa anche da ponte con l'Anima Divina nell'atto dell'introversione, della contemplazione, del sentimento che si raccoglie ricettivo sul mistero dell'Essere. La verticalità si riflette nell'orizzontalità come il cielo nel mare. In quest'ultimo tutto è forma e divenire, specchio di un'unica realtà”.
“Tutto è divenire”, la realtà è sempre in movimento, “Panta rei”, la realtà non è mai statica. La vita non si ferma mai, solo la morte è ferma immobile. Il concetto di vita e di salute sono dinamici. Ma quei due segni incrociati sembrano fermi, immobili, statici, per di più poste su un piano. E qui arriva, per i saggi di quell'epoca, un problema grafico non di poco. Occorreva rappresentare la Croce come in movimento, come se fossero i raggi di sole, o raggi di una ruota che gira, che non si ferma mai.
E qui comincia la nostra storia.
fonte "La Spilla del Farmacista", libro terzo: "I Simboli di Salute"
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