A trent'anni da “Dungeons & Dragons” il fantasy continua a mietere successi. Nato nel 1974, il capolavoro di Gary Gygax e Dave Arneson ci portava con la mente in un mondo fatto di mostri leggendari e avventurosi eroi, draghi e mercanti, creando contemporaneamente il primo sistematico bestiario dell'evo moderno, pragmaticamente intitolato “Manuale dei mostri”. I libri, l'ambientazione e il sistema di gioco di D&D attingevano a piene mani dai bestiari medievali riadattandoli però ai nostri tempi e il risultato è stata la creazione di un nuovo immaginario collettivo che resiste ancora.
D&D nella sua forma più pura esiste ancora, per l'anniversario è anche
uscita la quinta, attesissima, edizione, ma il gioco di ruolo in generale, così come il fantasy hanno subito una trasformazione. La narrazione vis-à-vis fatta da un tavolo, dadi, e tanti (tanti!) libri è passata ora al digitale. Grazie ai videogiochi presenta i medesimi ingredienti di trent'anni fa cucinati però sotto forma di bit. Non è una sorpresa quindi se il vincitore dei primi dei The Games Award è stato un videogioco fantasy, “Dragon Age: Inquisition”.
Il nuovo premio istituito dalla stampa videoludica internazionale ha scelto di proseguire quel filo rosso che dalla carta porta allo schermo premiando questo gioco di ruolo fantasy sviluppato da BioWare e pubblicato da Electronic Arts. A scavare poi nel passato degli sviluppatori emerge un altro curioso dettaglio che completa la storia. BioWare è emersa nel 1998 grazie al ciclo di “Baldur's Gate”, a cui poi è seguito quello di “Neverwinter Nights” e, guarda caso, sono tratti entrambi da quei Forgotten Realms ideati negli anni ottanta come ambientazione di D&D. Tutto torna quindi, anche se si guarda agli sfidanti di “Dragon Age” per il massimo titolo dei Games Award. A parte “Bayonetta 2”, quattro dei cinque nominati erano di ambientazione fantasy.
D'altro canto però c'è anche chi declina il medioevo fantastico con brio e humour, capovolgendone i dogmi. Parliamo di “Shovel Knight”, platform dello sviluppatore indipendente Yacht Club Games che ci mette nei panni di un cavaliere vestito con corazza ed elmo scintillante ma armato di un badile.
Ad esso è toccato il titolo di gioco indie dell'anno. Tralasciando la categoria dedicata ai giochi di ruolo, dove ovviamente ha vinto “Dragon Age”, e quelli di corse e per famiglie, il fantasy è stato premiato altre due volte. La prima è nella sezione avventura dove troviamo il tolkieniano “L'Ombra di Mordor”, la seconda è quella del pubblico. Vista l'età dei giurati dei The Games Award, più vicini ai quaranta che ai trenta, i maligni avevano letto questo ritorno al fantasy come un'effetto nostalgia da parte di chi D&D l'aveva vissuto nel momento clou. Peccato che si siano dovuti ricredere. Il premio di videogame più atteso del 2015, votato direttamente dai videogiocatori, è andato a “The Witcher 3”, altro gioco di cappa e spada che ha battuto l'avventuroso “Uncharted 4”, il vittoriano “Bloodborne”, il futuristico “Evolve” e “Batman: Arkham Knight”. A trent'anni di distanza quindi i draghi continuano a volteggiare su di noi ed è ora di combatterli di nuovo. Armati non di fulgidi dadi ma di neri controller.
fonte: nova.ilsole24ore.com
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