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lunedì 18 luglio 2011

I'm Watch, lo smartphone in un orologio

Portare il cellulare al polso. Con un nuovo oggetto che pesa meno di 100 grammi, come un normale orologio, costa 349 euro e permette, ad esempio, di guardare i messaggi mentre si è a tavola ma senza dover tirare fuori lo smartphone dalla giacca o dalla borsa o vedere chi chiama quando si guida lo scooter e si parla con il bluetooth del casco.
è il primo smartwatch made in Italy e si chiama i'm Watch. è il frutto di una startup insolita: due giovani imprenditori, che già hanno lanciato il vino senza alcol, sostenuti dalla H-Equity di Ennio Doris (patron di Mediolanum). Con lui, che detiene il 50%, Manuel Zanella, 36 anni, ingegnere, e Massimiliamo Bertolini, 32, architetto con esperienze di marketing internazionale, hanno realizzato un loro sogno.
Infatti, spiegano, "i" sta per Italia, M per Manuel e Max. E a settembre lo vedranno "distribuito" in tutto il mondo: 10 mila pezzi sono stati già venduti on line, ma sono stati firmati contratti in 60 Paesi (negli Stati Uniti il lancio verrà fatto ad esempio con Ralph Lauren) e ci sono richieste per mille negozi monomarca in franchising.

Come funziona i'm Watch? Si collega in bluetooth con il cellulare (iphone, Android e dall'autunno Blackberry) e da quel momento permette di telefonare in vivavoce o con un auricolare, sbirciare gli sms e le mail (mittente e oggetto e senza poter rispondere, viste le dimensioni ridotte dello schermo: un pollice e mezzo ma ad alta risoluzione), ascoltare la musica (ha 4gb di memoria come un piccolo ipod), vedere le foto, consultare le previsioni meteo, ricevere notifiche Facebook o Twitter. In un design totalmente italiano batte un cuore Android modificato e ribattezzato i'm Droid (marchio registrato) e "rivestito", con le casse fatte in Veneto, in una fabbrica di Gorizia.

Tre le linee: i'm color (la più economica), i'm Tech (giocata sui materiali: titanio, carbonio, magnesio) e i'm Jewel (oro e altri metalli preziosi con prezzo fino a 15mila euro).
i'm Watch si mantiene aggiornato e si può arricchire di app collegandosi al portale i'm Cloud attraverso la connessione dati del telefono. A patto però che il proprio pacchetto preveda il traffico in tethering (cioè attraverso lo smartphone e non con lo smartphone). Altrimenti si rischia di pagare molto di più di quanto non sia costato questo nuovo gioiello tecnologico le cui fortune sono imprevedibili anche per chi l'ha creato e finanziato. Doris spera in “centinaia di miglia di pezzi o milioni" assicurando di "essere pronto a investire molto più di quanto fatto adesso (circa 2 milioni di euro) per sostenere lo sviluppo di questa invenzione". E mentre parla mostra il suo i'm watch. Ovviamente d'oro.

di Giovanni Iozzia (Panorama)




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