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domenica 15 novembre 2020

⚽ "Mi chiamo Francesco Totti" il film

Il 16 novembre è il Francesco Totti day: arriva su Sky Cinema, Sky Sport Serie A, On Demand, in streaming su Now Tv e Amazon Prime Video il film documentario acclamato alla scorsa festa del cinema di Roma Mi chiamo Francesco Totti, uscito al cinema lo scorso ottobre poco prima della nuova stretta sui cinema causa pandemia, per 3 giorni.

Tratto dal libro Un Capitano scritto da Francesco Totti con Paolo Condò, edito da Rizzoli, il film è prodotto da The Apartment e Wildside, con Capri Entertainment e Fremantle, con Vision Distribution e Rai Cinema, in collaborazione con Sky e Amazon Prime Video. Il tutto in attesa della serie Speravo de Morì prima con Pietro Castellitto nei panni di Totti.


Nella notte prima del suo addio al calcio, Francesco Totti ripercorre tutta la sua vita: dall’infanzia fino alla sua ultima partita all’Olimpico il 28 maggio 2017. Le immagini e le emozioni scorrono tra momenti chiave della carriera del Pupone, scene di vita personale e ricordi inediti. Tutto narrato attraverso la voce del campione e la lente di Alex Infascelli, il film ripercorre le pagine più importanti dei suoi 25 anni di carriera a partire dall’inizio nella Lodigiani, passando per gli indimenticabili trionfi come lo scudetto, la vittoria della Coppa del Mondo, gli innumerevoli goal, ma anche il rapporto con i tecnici che negli anni lo hanno allenato alla Roma e in Nazionale, l’infortunio prima dei Mondiali del 2006 e la sua storia d’amore con Ilary Blasi. Il documentario è un racconto intimo, e dello sportivo e dell’uomo, per scoprire come Francesco Totti sia diventato uno dei giocatori più iconici del calcio italiano.

«Quando mi è stato proposto di raccontare la storia di una figura immensa e trasversale come quella di Francesco Totti, ero in dubbio se accettare o meno. Non per superbia ma, al contrario, per umiltà» ha confessato Alex Infascelli, pluripremiato regista vincitore del David di Donatello per Almost Blue, e per il documentario S Is for Stanley  Trent’anni dietro al volante per Stanley Kubrick«Pensavo – ha proseguito – che questo non dovesse essere un documentario sul calcio, bensì il memento filmico di un periodo irripetibile per Roma, e del suo protagonista, che non ha avuto, e non avrà, eguali nella storia di questa città».

Infascelli ha sottolineato quanto la partecipazione di Totti sia stata fondamentale nella narrazione: «Per fare questo, senza peccare di onnipotenza, avevo una sola possibilità: quella del racconto in prima persona, ovvero: coinvolgere totalmente Francesco, che diventava la sola voce narrante della storia, l’unico che poteva ridimensionare se stesso. Un uomo capace di slanci introspettivi e descrizioni immaginifiche e sorprendenti». 

dituttounpop.it

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